Progetto automazione LABijk

Il progetto è ambizioso, fattibile e di qualità.

Estrapoliamo alcuni punti che rendano un certo profilo:

  • l’utilizzo di un microserver, a livello di root, con CPU tipo AMD E350 (a bassi consumi, da sostituire, nel 2014, con ARM A53 o 57), un vero disco fisso, meglio RAID 1,  e sistema operativo Linux fascia server, che permetta di realizzare comunicazioni professionali verso internet, dispositivi mobili …
  • microserver con un vero RDBMS relazionale di fascia alta che contenga ogni informazione coinvolta, anche storica; stiamo valutando gli ottimi MariaDB oppure PostgreSQL
  • microserver con infrastruttura software interamente sviluppata in C, compreso le applicazioni fastCGI per Apache e le app per i dispositivi mobili; quindi la pesante filiera HTML5 viene scalzata per intero, riducendo le richieste di potenze di processo anche di un ordine, aumentando enormemente l’affidabilità, acquistando velocità anche con CPU ridotte
  • le tratte microserver – microprocessori livello i, sono realizzate collegamenti USB od ethernet, con comandi a stringa e, nel caso ethernet, in stile telnet; quindi connessioni veloci, molto collaudate, tradizionali ed estremamente affidabili
  • i microcontroller a livello i sono Arduino, ma potranno diventare schede ARM quando il consumo sarà così ridotto da non surriscaldare uno spazio angusto sigillato; oppure se è richiesta una maggior potenza di calcolo con un Linux Embedded
  • la tratta i – j viene realizzata con la solidissima RS 485
  • i microprocessori di livello j sono Arduino quindi solidissimi, economi, a consumo minimo (alcuni watt) con lo shield Grove fantastico e, non trascurabile, frutto di menti capaci italiane
  • le connessioni j – k sono preferibilmente Grove ovvero fantastiche per la semplicità di cablaggio
  • la matrice (i,j,k) permette di individuare ogni elemento in relazione agli altri e quindi, se microcontroller Arduino, di fissare le caretteristiche in  modo automatico nel firmware
  • e molto altro