Appunti di Fisica libera, passo primo.

Cominciamo, per l’interessato, a creare il linguaggio ed addentrarci in un territorio culturale difficile, ma grande.

Esiste lo spazio come descritto dalla geometria e concepito come insieme di posizioni.

Questo spazio è omogeneo, ovvero si può immaginare che un osservatore in esso contenuto non veda alcunché. E’ come essere nella più densa nebbia.

Si affermi l’esistenza di differenze in esso che rompano l’omogeneità secondo geometria.

Quindi ora l’osservatore vede qualche cosa, che chiamiamo materia.

La materia occupa posizioni (geometriche) nello spazio.

Il corpo materiale è materia nello spazio, materia che occupa posizioni. Diremo distribuzione della materia del corpo nello spazio.

Ci si diletti a classificare i corpi materiali. Nascono schemi che rappresentano i corpi materiali. Il più semplice è quel corpo che abbia tutta la sua materia collocata in un punto, detto punto materiale.

Esiste il tempo, insieme di istanti.

Diremo che il punto materiale occupa ad ogni istante una posizione.

La funzione che associa istanti a posizioni del punto è detta moto del punto materiale nello spazio rispetto al tempo.

Uno spazio privo di materia si dice vuoto.

Lo spazio vuoto è di difficile comprensione, fino all’ottocento gli studiosi lo riempivano comunque di qualche cosa, detto in genere etere.

L’etere non esiste, esiste il vuoto, ma attraverso il vuoto può comunque passare qualche cosa, per esempio energia.

Si proceda con Newton postulando la straordinaria questione che due corpi materiali appena esistono, mutuamente esercitano una forza attrattiva dell’uno rispetto all’altro.

Incredibile: si attirano!

Questa forsa si dice forza gravitazionale.

Si osservi che in genere un aereoplano è molto veloce, ma se guardato da lontano sembra fermo.

Quindi immaginando di collocare molto lontano un corpo materiale, questo si potrà vedere come fermo. Nasce il sistema di riferimento assoluto, ovvero delle “stelle come fisse”.

Rispetto all’assoluto la quiete del punto materiale viene descritta come moto rettilineo a velocità costante: principio d’inerzia.

Riprenderemo alcune riflessioni tratte dal manuale di Enrico Fermi di Fisica per i Licei.

Testo incredibile sotto due aspetti: per la grandezza e per essere stato praticamente dimenticato anche dagli iniziati.